La Palermo di Giankarim

Un universo femminile ai margini, in lotta tra Bene e Male

È proprio questa rappresentazione intensa e cruda di un universo popolato da personaggi drammatici che lega i romanzi di De Caro — “Fiori mai nati” (2018), “Malavita” (2018), “Chianchieri” (2020), “Agatina senza pensieri” (2022), “Romanzo tascio-erotico siciliano” (2024) e “Ciuridda” (2025).

Storie d’inganni, di sofferenze, di povertà, di desideri negati, di vite relegate ai margini della società.

Mariella la protagonista di “Romanzo tascio-erotico siciliano”, è una lavoratrice in nero di una casa di riposo che sfrutta qualsiasi mezzo per migliorare la propria condizione. In Malavita due generazioni di prostitute devono fare i conti con un universo maschile prepotente che pensa solo a sfruttarle.

E quando i romanzi trasformano le vicende private in un coro di voci, come in “Chianchieri” o in “Fiori mai nati”, la storia del passato non è solo uno sfondo per narrare vicende umane ma un intreccio di domande esistenziali su cui riflettere. Anche nell’ultimo romanzo “Ciuridda”la storia è presente con l’inquisizione spagnola in Sicilia. In questo contesto opprimente s’impone una giovane donna devota alla Santuzza, che tra magia bianca e nera cerca la verità.

Nei romanzi di GianKarim De Caro emerge una scrittura che non si accontenta di descrivere, ma che scava nelle contraddizioni dell’animo umano, mettendo in scena vite segnate dal disagio materiale e dal degrado del contesto sociale. La sua Palermo è un personaggio collettivo, dove le ombre e le luci rivelano una realtà spesso ignorata.

La Sicilia e Palermo diventano metafora del mondo ed i suoi personaggi interpretano un’umanità che non conosce confini geografici. L’ironia, dello scrittore palermitano, è solo un timido tentativo per denunciare la buia realtà sociale di un mondo femminile offeso. Pagine di un’umanità derelitta che chiede riscatto, ma che resta invisibile davanti ad occhi distratti, superficiali, ed egoisti. Un immenso chiaroscuro umano passato al setaccio dalla scrittura di chi ha vissuto, ascoltato e saputo narrare isole di fiori mai sbocciati. Giankarim, con la sua narrazione autentica, ci rende partecipi di vissuti estremi, di spazi di degrado, dove ironia e squarci di verità ci restituiscono esperienze universali.

​Immergersi nelle sue storie è un cammino tra le strade di una Palermo inquieta, fatta di sogni senza albe e di vite in lotta per non rinunciare alla propria voce, tra sconfitte e situazioni tragicomiche. È come sfogliare un grande album di personaggi che ci appartengono, che chiedono visibilità nei quartieri degradati e spesso dimenticati di Palermo. Personaggi autentici di cui forse ci accorgiamo ogni tanto quando si accendono i riflettori dei giornali, le voci degli speaker televisivi si fanno insistenti ed il tam tam dei post sui social invadono i nostri spazi temporali e virtuali.

Giankarim accoglie chi sta ai margini, empatizza con loro, ce li presenta perché possiamo guardarli da vicino e non girare la testa quando li incontriamo per le strade della nostra città.

Marisa Di Simone

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