QUANDO L’ARTE DIVENTA SPAZIO: 

UN VIAGGIO NELLA CULTURA IMMERSIVA A BAGHERIA

Domenica 9 novembre 2025, nella suggestiva cornice della dimora storica Cirrincione–Mineo di Bagheria, si è svolta un’esperienza che ha ridefinito il modo di intendere la fruizione artistica: la Cultura immersiva. Un percorso sensoriale e tecnologico che ha permesso ai visitatori di entrare letteralmente dentro alcune delle opere più celebri della storia dell’arte, trasformando la contemplazione in incontro, la distanza in prossimità.

L’evento ha offerto la possibilità di attraversare ambienti ispirati a dipinti iconici come La Venere di Botticelli, La Notte stellata di Van Gogh, La Gioconda di Leonardo da Vinci e altri (sarebbe interessante aggiungerne ancora). L’esperienza, resa possibile da proiezioni e ricostruzioni tridimensionali, ha completamente modificato il modo di percepire queste opere: non più soltanto da osservare, ma da abitare.

Entrare nei colori e nelle emozioni dei quadri ha significato accorciare quella distanza che solitamente, nei musei, separa l’opera dall’osservatore. I dettagli, ingigantiti e vividi, amplificano il sentimento dell’immagine, rivelano il gesto, la materia, la luce che custodisce l’anima dell’artista.

Particolarmente suggestiva è risultata l’immersione nel dipinto Donna che legge una lettera davanti alla finestra di Jan Vermeer. Le trame del tappeto, riprodotte con una precisione quasi tattile, sembravano invitarci a sfiorarne la morbidezza. Un elemento inedito, un paesaggio visibile oltre la finestra – assente nell’originale – ha completato la scena, suggerendo ciò che Vermeer forse solo immaginava: il mondo esterno, la vita che scorre oltre il silenzio domestico.

Il percorso comprendeva anche altri scenari: una visita virtuale nella Pompei che precede l’eruzione del Vesuvio, l’osservazione dell’universo con i suoi pianeti e un viaggio nel fondale marino, pensato, quest’ultimo, in particolare per i più piccoli. Un alternarsi di epoche e dimensioni che ha reso la visita un dialogo costante tra passato e futuro, memoria e innovazione.

Il fascino dell’esperienza è stato amplificato dalla cornice stessa in cui si è svolta. Prima di accedere al percorso multimediale, i visitatori sono stati accolti dalla proprietaria, Antonietta Mineo, che ha aperto le porte della sua casa – una piccola, preziosa dimora storica arredata con mobili originali. Tra pizzi, merletti, camicie da notte e cappellini con veletta, si respira ancora l’atmosfera delle antiche case borghesi siciliane. Un tempo cristallizzato, rimasto intatto fino agli anni Settanta, quando gli ultimi proprietari, ormai anziani, lasciarono la casa per trasferirsi dalla figlia.

Oggi, grazie proprio all’impegno della figlia, gli ambienti tornano a vivere, unendo memoria e contemporaneità: le pareti che un tempo custodivano sussurri familiari oggi riflettono la luce dei grandi capolavori dell’arte mondiale.

In questo dialogo tra tecnologie immersive e spazi antichi si coglie una verità preziosa: la cultura non è mai ferma. Si trasforma, attraversa i secoli, e quando il passato incontra il futuro, anche un piccolo luogo come una casa di Bagheria può diventare una soglia verso l’infinito.

Adelaide J. Pellitteri

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