Francesco Sabatini e la bellezza di una lingua : l’Italiano 

  

Il prof. Francesco Sabatini è un linguista italiano, filologo e lessicografo. (Pescocostanzo, L’Aquila, 1931). Nel 1954 si è laureato in Letteratura italiana, per poi intraprendere la carriera di docente; negli anni ha insegnato Filologia romanza, nonché Letteratura e Storia della lingua italiana presso gli atenei di Lecce, Genova, Napoli e Roma. Scelto nel 2000 come presidente dell’Accademia della Crusca, ha mantenuto l’incarico sino al 2008. Da anni il docente che ha promosso in Italia ed all’estero il progetto “Settimana della lingua italiana nel mondo”, ribadisce nelle scuole e sostiene vivamente la bellezza di una lingua, l’italiano, che da Dante in poi, sottolinea l’identità della nostra nazione e delle nostre tradizioni letterarie ed artistiche. L’italiano è dunque la lingua prima della quale ci si deve servire dall’infanzia all’età evolutiva, per conoscere il mondo, i fenomeni, e basare su di essi i ragionamenti da quelli più elementari a quelli più complessi che si sono sviluppati in tutti i campi del sapere, specie attraverso la scrittura.  Lo studio di altre lingue straniere, come l’inglese, l’arabo, il cinese, oggi molto in voga nelle scuole, toglie ai nostri studenti – ribadisce Sabatini – in un contesto già dominato dalla scrittura elettronica e dai mezzi informatici, dunque già pieno di suggestioni, la facoltà di sviluppare organicamente le facoltà linguistico – cognitive di base. La lingua – a detta di Sabatini – intervistato in occasione delle giornate della lingua italiana nel mondo – è lo strumento tramite il quale la maggior parte delle persone acquisiscono coscienza di sé e la conoscenza del mondo, ma oggi c’è ancora molto da fare per migliorare l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole. Il docente mette in rilievo inoltre, nelle sue opere, come L’italiano nel mondo moderno (201) e lezioni di italiano (201) la grande valenza formativa che il ruolo della lingua italiana riveste nello sviluppo cognitivo generale dell’individuo. Riconsegniamo dunque ai nostri studenti –insiste Sabatini -il piacere della lettura autonoma dei testi incitandoli ad immergersi anche nel meraviglioso mondo della scrittura a mano che, attivando più organi sensoriali, instaura con tutto l’essere un processo quasi d’amore che la fa definire a   Dacia Maraini “amata scrittura”. Si ridoni, tout court, come rileva il professore nelle sue pubblicazioni e nelle numerose trasmissioni televisive e radiofoniche, un posto privilegiato alla lingua italiana nella sua forma più strutturata prima che nelle sue specificità settoriali e non si dimentichi il grande valore delle lingue classiche!  Si sottolinei, infine, la trasversalità della lingua italiana per tutti gli studi perché la lingua, a detta di Mario Luzi “è dentro di te e tu sei tra le sue braccia”.

Mariza Rusignuolo

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