Una luce verde sulla celiachia

Il 16 Maggio si celebra la Giornata Internazionale della Celiachia per sensibilizzare il pubblico sulle false credenze che ruotano attorno a questa patologia e diffondere una corretta informazione.

Dal 2020, inoltre le organizzazioni di tutto il mondo, dedicate alla celiachia, si sono unite per fare luce sulla gravità di questa malattia. L’iniziativa si chiama “Shine a Light on Celiac” (accendi una luce sulla celiachia). Nella giornata internazionale dedicata a questa patologia i monumenti ed i luoghi simbolo vengono illuminati di verde per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difficoltà di accesso ad alimenti senza glutine e sulla necessità di ulteriori ricerche!

Anche In Italia, la Giornata Internazionale della Celiachia, si celebra il 16 maggio, ed è parte di una Settimana Nazionale della Celiachia promossa dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC). L’evento annuale prevede una serie di attività in tutta Italia, sia online che in presenza.

La celiachia è una patologia cronica autoimmune che provoca, nelle persone geneticamente predisposte, una reazione immunitaria dell’organismo. L’assunzione di glutine causa in questi soggetti un’infiammazione a livello dell’intestino tenue impedendo il corretto assorbimento dei nutrienti.

Il glutine è un complesso formato dalle proteine presenti nella farina di alcuni cereali: frumento, segale, orzo, avena, farro, spelta, kamut, triticale.

Il termine deriva dal latino gluten, che significa “colla” o “legame”, per la capacità di questa sostanza di legare e nello stesso tempo dare elasticità agli impasti.
La storia del glutine risale alle prime società agricole in Mesopotamia che mescolando farina e acqua scoprirono un composto elastico adatto alla produzione del pane.

Bisognerà aspettare gli studi effettuati nel XVIII secolo, per comprendere che l’elasticità dell’impasto era dovuta alla presenza di una proteina complessa. Nel XIX secolo, infatti, con i progressi della chimica si scoprì che il glutine era composto principalmente da due proteine: la gliadina e la glutenina.

Areteo di Cappadocia fu il primo a descrivere i sintomi della celiachia in uno degli otto libri che trattavano delle malattie in generale, definendola koiliakos, “colui che soffre negli intestini”. Soltanto nel 1940, il pediatra olandese Willem-Karel Dicke, durante l’occupazione nazista dei paesi Bassi, scoprì il legame tra il consumo di grano e i sintomi della celiachia. 

A causa della carestia di pane, patate e cereali, Dicke notò nei suoi piccoli pazienti, che prima stavano male e deperivano, un miglioramento per la mancata assunzione di cereali. Iniziò una grande ricerca e la creazione della prima dieta senza glutine.

Un evento casuale ancora una volta si rivelava determinante per la ricerca scientifica migliorando le condizioni di salute dei pazienti affetti da celiachia.

Marisa Di Simone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *