Anna Grassellino e Caterina Alfano, due brillanti
Determinata, lungimirante, visionaria, la scienziata marsalese Anna Grassellino, classe 1981, è la prima donna siciliana a cui è stato conferito, nel 2022, dalla fondazione Breakthrough Prize il premio New Horizons ossia il premio oscar per la fisica per i suoi contributi alle ricerche sui superconduttori e sugli acceleratori di particelle. Si tratta di un importantissimo riconoscimento, considerato tra i più ambiti a livello internazionale, quasi alla pari di un premio Nobel, che ha fatto svettare la Sicilia nell’olimpo della scienza USA. Tale premio va ad aggiungersi ad altri numerosi riconoscimenti internazionali e nazionali tra cui il Presidential Early Career Award for Scientists and Engineers assegnato da Presidente Barack Obama nel 2017 e il Premio Donna dell’anno 2020 ricevuto dal magazine “D-la Repubblica”. Nata in Sicilia, a Marsala, Anna Grassellino, dopo avere studiato all’Università di Pisa ed essersi laureata a ventiquattro anni in ingegneria elettronica, ha conseguito il dottorato di ricerca in Pennsylvania sviluppando una tesi al TRIUMF di Vancouver, laboratorio nazionale canadese di Fisica delle particelle dove ha maturato una profonda esperienza sulle macchine acceleratrici. È poi entrata a far parte del Fermilab, importante laboratorio di ricerca a Chicago intitolato a Enrico Fermi, primo laboratorio negli USA per la fisica delle alte energie, nella fisica particellare, a capo del centro di calcolo quantistico. Il campo di ricerca di Anna Grassellino è la tecnologia a radiofrequenza superconduttiva, nota come SFR. La sua ricerca, pertanto, riguarda la tecnologia necessaria per costruire gli acceleratori e, in particolare, per realizzarne di più potenti e in grado di raggiungere energie e intensità più elevate. La tecnologia dei superconduttori è anche una caratteristica unica di uno dei cinque centri quantistici del Department of energy degli Stati Uniti, denominato Centro SQMS (Superconduching Quantum Materials and Systems) che il governo americano ha deciso di finanziare e che Anna Grassellino dirige con l’ambizioso obiettivo di progettare e costruire il più potente computer quantistico mai realizzato, un progetto che richiede un grande sforzo collaborativo che coinvolge venti istituzioni tra cui l’Istituto Nazionale Italiano di Fisica Nucleare (INFN), unico partner non statunitense. La Grassellino è l’unica donna a guidare cinquecento scienziati provenienti da ogni angolo del pianeta mentre gli altri quattro centri sono gestiti da uomini. Ha un finanziamento di centoquindici milioni di dollari da spendere in cinque anni per portare a termine una missione quasi impossibile ossia la costruzione, come già detto, del più potente computer quantistico, che ha l’obiettivo di elaborare, in pochi secondi, dei calcoli che oggi neanche un super computer può fare.
Di tale computer esistono già dei prototipi, ma per costruirne uno che sviluppi tutte le capacità potenziali ci vorranno – a detta della Grassellino – ancora molti anni poiché, nonostante la ricerca e gli studi approfonditi, il computer quantistico crea ancora troppi errori consistenti in un problema di coerenza degli stati quantistici che va risolto con la ricerca tecnologica.
Nel team che la scienziata dirige ci sono gruppi di lavoro con competenze e nazionalità diverse., ingegneri, esperti nella scienza dei materiali, esperti nella criogenia, esperti della superconduttività, con l’obiettivo di sviluppare un “hardware più robusto che non abbia errori da correggere”.
La scienza, comunque, non costituisce il suo unico interesse. La Grassellino, aderendo totalmente al principio “mens sana in corpore sano”, si dedica allo jogging con frequenza quotidiana.
Coltiva, inoltre, la poesia, la filosofia, il latino e sul suo profilo whatsapp si legge “leges sine moribus vanae”.
Ritiene la scienza “un’avventura affascinante, un confrontarsi con la natura e scoprire che ha sempre ragione”. Tutto ciò fa di lei un role model per l’impegno assiduo profuso nell’ambito scientifico e per i suoi svariati interessi che concilia con il suo ruolo di moglie e madre di tre figli dai sei agli undici anni. I progressi nell’informatica quantistica potrebbero portare a rivoluzioni nella fisica delle particelle e anche in altri campi tra cui biologia, medicina, energia, finanza e sicurezza. La Sicilia può vantare un primato STEM oltre che con Anna Grassellino con la palermitana Caterina Alfano, classe 1976, che è stata la prima donna a far parte di un gruppo leader in biologia strutturale e biofisica per la Fondazione Ri.MED, eccellenza italiana nel campo delle biotecnologie con sede in Sicilia. Lontana da vent’anni dalla Sicilia, ha deciso di tornare a Palermo per lavorare ai massimi livelli tra le donne STEM . Appassionata di scienze sin dai banchi di scuola, ha coltivato nel tempo questa sua passione laureandosi con il massimo dei voti in chimica presso l’Università Federico II di Napoli. Ha poi conseguito nel 2006 un dottorato di ricerca internazionale sullo studio delle interazioni proteine/acidi nucleici mediante risonanza magnetica. Dopo vari incarichi all’estero da Bilbao a Londra, è tornata in Sicilia grazie, come già detto, a Ri.MED, per contribuire alla realizzazione di un centro di spessore internazionale nella sua terra, ma anche, a suo dire, per soddisfare un bisogno lavorativo e un impegno civico. La sua attività di ricerca in biofisica e biologia strutturale ha l’obiettivo di comprendere i meccanismi molecolari che stanno alla base di gravi patologie al fine di progettare farmaci mirati a combatterle. Più specificatamente la sua attività mira a stabilire i meccanismi molecolari che sono alla base di malattie neurodegenerative. Grazie ad un protocollo d’intesa firmato con l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Assessorato Regionale dell’Istruzione, la sua attività si esplica anche nelle scuole e durante queste attività, che affronta con grande passione ed entusiasmo, lo stupore che cattura negli occhi di ragazze e ragazzi è identico. La scienziata, durante questi suoi interventi, pone l’accento sulla necessità di incoraggiare le ragazze nello studio delle materie STEM che sono alla base della maggior parte delle professioni del futuro e che incentivano la creatività. A suo parere, infatti, c’è un grande connubio tra scienza, curiosità, creatività, sensibilità , che sono doti facenti parte dell’universo femminile. A questo proposito ritiene che RiMED sia un’isola felice con un’altissima presenza di donne ( il 63%) al suo interno, che ha implementato il Gender Equality Plan. Anche Amalia Ercole Finzi, una delle maggiori esperte di ingegneria aerospaziale e prima donna a laurearsi in ingegneria aerospaziale in Italia, condivide pienamente con la Alfano che c’è un gran bisogno di donne che operino nella ricerca scientifica, esperte in matematica e nelle tecnologie perché le STEM sono gli spazi del futuro. Anna Grassellino e Caterina Alfano rappresentano, dunque, due pioniere del terzo millennio, un riscatto per tutte quelle donne di ieri che hanno trovato difficoltà e sono state ostacolate da pregiudizi storico- sociali nell’intraprendere studi scientifici. Convinte assertrici che la scienza, per progredire, non può prescindere dal confronto tra scienziate e scienziati di tutto il mondo e non deve conoscere confini né ostacoli con il solo obiettivo di essere al servizio dell’umanità.
Bibliografia
Elena Cattaneo, Scienziate, Storie di vita e di ricerca, Raffaello Cortina editore, 2024.
Intervista ad Anna Grassellino, NewsletterINF, numero 75, settembre 2020.
Olivia Campbell, Le ragazze della scienza, Aboca 2025.
Sara Sesti- Elena Moro, Scienziate nel tempo, Ledizioni, 2018.