La Rimini di Fellini

Rimini ricorda con il cuore, sogna e diventa set cinematografico per celebrare Federico Fellini. La sua città natale tiene memoria del regista nei luoghi della sua infanzia: abitazioni, scuole, vie o piazze ne ricordano la vita ed i film. La memoria si unisce al sogno per trasformare la città in un luogo senza tempo, dove ad abitare è il mito. Rimini evoca, richiama il grande maestro nei murales che campeggiano al Borgo San Giuliano immortalando le scene più famose di alcuni film, o nella grande macchina fotografica “La felliniana” che si erge maestosa alla Rotonda marina centro. In piazzetta Zavagli, si trova l’opera in corten dello scultore Mauro Staccioli, “L’anello ritrovato”. Un richiamo ad un episodio della prima del film “Amarcord”. E come non dire del monumento ai caduti in piazza Ferrari: “questo è il monumento della Vittoria, andavamo a vederlo tutti i giorni…e io me lo sognavo anche la notte!” la voce fuori campo di Titta in “Amarcord” ricorda che più che il monumento era un particolare della figura femminile a turbare i giovani. Il visionario occhio cinematografico di Fellini trascura l’imponente monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, per soffermarsi su un dettaglio: le curve della figura femminile.

Rimini e Fellini sono un viaggio nell’immaginario, in quello spazio profondo dell’inconscio che il regista provava a fermare nel suo libro dei sogni, influenza diretta del suo psicanalista Bernhard. La sua città lo celebra in un gioco di richiami, di fili che s’intersecano tra spazi esterni ed interni. La pista circense di piazza Malatesta, le traverse che collegano il lungomare con viale Vespucci e Viale regina Elena dedicate ai suoi film ci raccontano di Fellini passeggiando all’aperto. Gli spazi interni di Castel Sismondo, palazzo del Fulgor, Gran Hotel sono più intimi, rallentano il passo per lasciare spazio alle riflessioni, alle immagini della vita di un uomo e di un regista.

E poi c’è il cinema narrato dalla fine del 2021 dal Fellini Museum. Un itinerario che si snoda tra Castel Sismondo, un palazzo del quattrocento, ed il settecentesco Palazzo del Fulgor collegati dalla piazza Malatesta. Il museo rispecchia i film di Fellini, un mosaico di attrazioni, di apparizioni. Ogni sala è una tessera che sintetizza un tema, un motivo: la sala di Giulietta, di Anita, del libro dei sogni. Ogni spazio espositivo prosegue come nei suoi Film per visioni, illuminazioni.

Da Piazza Malatesta con le sue tre installazioni: il bosco dei nomi, lo specchio d’acqua davanti al castello o e la panca circolare ricordo del film otto e mezzo, si arriva al Palazzo del Fulgor. Un luogo dove poter vedere i manifesti dei suoi film, ascoltare la sua voce, guardare un suo film o un documentario. Nella parte opposta del palazzo si trova la sala cinematografica Fulgor resa famosa da Fellini nel film Amarcord.

La Rimini felliniana è un luogo in cui sogno e realtà sono flusso continuo di ricerca e scoperta. Anima e corpo di un mondo dai confini sfumati che si fondono per narrare di noi tra cielo e terra, come nel viaggio di Mastorna. 

Marisa Di Simone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *