Aix en Provence racconta l’affascinante universo di Cézanne
Il 28 giugno 2025 ad Aix-en-Provence è stata inaugurata la mostra “Cézanne al Jas de Bouffan” al Musée Granet, visitabile fino al 12 ottobre 2025. Oltre 130 opere – dipinti, disegni ed acquerelli, provenienti da musei internazionali e da collezioni private – raccontano il profondo legame tra il pittore e la tenuta di famiglia. È proprio al Jas de Bouffan che il giovane Cézanne, a 21 anni, inizia il suo percorso. Il padre, un umile produttore di cappelli divenuto banchiere di successo, acquista la bastide, tipica casa provenzale di campagna, come simbolo di affermazione sociale. Sulle pareti in gesso del salone di casa, l’artista inizia a dipingere ad olio, nello stile degli antichi maestri. Soggetti protagonisti sono le quattro stagioni ed una serie di grandi paesaggi, visibili nelle sale espositive del Musée Granet.
La soffitta di casa diventa il primo studio/laboratorio, dove presto l’artista si avvicina anche al genere delle nature morte. Tovaglie, frutta, brocche ignorano le leggi della prospettiva, assumendo dimensioni soggettive e trovando un loro equilibrio. In quell’apparente stabilità che sfida le leggi della fisica, “La table de Cuisine” (1888-1890) ne è uno dei tanti esempi. Cézanne trasforma la realtà in forme geometriche, in masse e volumi, s’interessa agli effetti che la luce produce sulle forme. Elabora un nuovo sistema di rappresentazione, esito di ricerche e sperimentazioni, che costituiranno il presupposto per lo sviluppo del Cubismo.
Nei quarant’anni trascorsi al Jas De Buffan, il maestro di Aix indaga con rigore la realtà che lo circonda. Autoritratti, ritratti, come “Donna con caffettiera” (1890-1895), o i celebri “Giocatori di carte” (1890-1895) mostrano corpi e volti scomposti in geometrie essenziali, dove umanità ed idealismo si fondono perfettamente. Una sezione della mostra è proprio dedicata agli autoritratti, esposti in ordine cronologico. Nell’ “Autoritratto con cappello di paglia” (1878-1879) Cézanne si rappresenta con un copricapo simbolo della pittura en plein air, affermando la sua vocazione alla luce ed al paesaggio. Ma la vera musa di Cézanne resta Aix en Provence. “La montagna Sainte Victoire” (1897), Le cave di Bibémus ed i campi della Provenza diventano protagonisti di tele destinate ad influenzare la pittura moderna. Nei suoi quadri i punti di passaggio da un colore all’altro vengono moltiplicati per catturare tutte le sfumature della visione umana. La modulazione del colore crea il volume. Uomini, donne e paesaggio diventano un’unica trama pittorica, realizzando così una sintesi armonica. E come nel dipinto le “Bagnanti” (1839-1906) il colore finisce per sfumare tra cielo, figure umane e paesaggio
Le celebrazioni per l’anno cezanniano non si fermano al Museo Granet. Sono stati riaperti l’atelier sulla collina di Lauves, La Bastide del Jas de Bouffan e le cave di Bibémus, in prossimità della montagna Sainte-Victoire, dove l’artista amava dipingere en plein air. Si comincia dalla Fontaine de la Rotonde, dove una statua del pittore indica l’inizio del percorso. I visitatori possono seguire i tasselli di metallo fissati lungo il marciapiede, ciascuno con l’iniziale C di Cézanne, fino al Granet. Aix en Provence celebra un uomo sensibile ed un’artista che ha saputo reinventare il rapporto profondo che unisce l’uomo alla natura. Un viaggio in cui arte, storia e paesaggio s’incontrano. Un’occasione unica per scoprire accanto al genio di Cézanne anche il fascino suggestivo di un borgo provenzale.
Marisa Di Simone


(1878-1879) olio su tela
New York – The Museum of modern Art, collezione William S. Paley

Parigi – museo D’Orsay

Parigi – museo D’Orsay

Copenaghen – Ordrupgaard Museum