I tetti colorati di Budapest

Visitare una città è anche volgere lo sguardo verso l’alto, tra quegli intervalli di cielo che i tetti ti lasciano scoprire ma che non separano. Cieli e tetti colorati si fondono, si armonizzano per offrirci la visione di un’altra Budapest. E lei, elegante capitale europea, non perde l’occasione per lasciarsi ammirare dall’occhio del turista curioso ed attento. Lo sguardo resta attratto dai colori luminosi di una ceramica che orna ed abbellisce la città, raccontando la maestria e la storia di uomini visionari. Protagonista assoluto è il pirogranito, una ceramica applicata non solo ai tetti degli edifici, che si ispiravano all’art noveau, ma anche alle cornici delle finestre, ai capitelli, agli ornamenti decorativi delle facciate dei palazzi. Un materiale rivoluzionario per i tempi, capace di resistere alle variazioni di temperatura, mantenendo inalterata la sua compattezza. Il suo inventore è Vilmos Zsolnay, che fondò la fabbrica di ceramiche a Pecs, a circa 200 km da Budapest. Un’ area vasta in cui gli operai avevano a disposizione anche la scuola e le abitazioni.
Nel 2010 Pecs ha ricevuto il titolo di capitale europea della cultura e l’ex fabbrica ed i dintorni sono stati restaurati, diventando un vasto polo culturale.
Ho scoperto per caso questa interessante storia, attratta dai tetti colorati e dall’insolito accostamento dei colori vivaci delle tegole che a quanto pare sono il risultato di una commistione tra l’arte Ottomana e il folklore ungherese. A presto Pecs, la tua storia merita una visita.

Marisa Di Simone

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