Catalogo delle Onde – recensione

Parole e scatti fotografici navigano sulla pelle dell’acqua, alla scoperta di una città che si racconta tra riflessi, ombre, luci, movimenti e lente stagnazioni.

La laguna di Venezia negli scatti fotografici di Anna Zemella e nei racconti di Tiziano Scarpa si umanizza in sembianze dalla complessa morfologia, come un caleidoscopio che a stento racchiude opposti contrastanti: armonia e caos. Le onde protagoniste negli sguardi attenti e vigili dei due artisti, si sono sottratte ai criteri di una rigida classificazione, cedendo spazio alla parola che evoca, al riflesso che suggerisce, al linguaggio polisemico che genera pensiero, riflessione. Catturarle in immagini e parole ha richiesto pazienza, attenzione, perché mostrassero nei loro riflessi una Venezia incantevole e fragile.

Le onde per Tiziano Scarpa “[…] Sono sublimi perché hanno il fascino di ciò che fa paura, come un abisso o un uragano. E siccome siamo noi a provocarle, in loro ci rispecchiamo: contemplandole vediamo il nostro riflesso, l’immagine attraente e minacciosa di come abbiamo organizzato la vita”. Forse lo sguardo narrativo di Scarpa e l’occhio fotografico di Zemella finiscono per impersonare Il signor Palomar di Calvino. Un uomo di mezza età intento ad osservare dettagliatamente il mondo per riflettere sui grandi temi filosofici ed esistenziali.

La multiforme varietà di onde diventa allora un’occasione, un pretesto per comprendere non solo il mondo esterno, ma anche noi stessi.

L’acquatica Venezia si compone e si scompone nelle multiformi onde che Zemella e Scarpa hanno tradotto in immagini e parole. L’onda specchiante deforma la città restituendone un riflesso onirico, quella relazionale accoglie o respinge secondo l’energia che la attraversa, mentre l’onda sgretolatrice consuma lentamente la sua fragile bellezza. Ogni onda portà in sé un frammento di una Venezia che dialoga con l’acqua, ne riflette la grazia e insieme la vulnerabilità.

Il catalogo, attraverso lo sguardo appassionato della fotografa Anna Zemella e la sensibilità narrativa dello scrittore Tiziano Scarpa, descrive una città che si lascia leggere tra riflessi, increspature e silenzi. Una trama visiva e poetica che trasforma la realtà in sogno, immaginazione e speranza: quella di una Venezia che chiede cura, attenzione, ascolto e restituisce meraviglia.

Marisa Di Simone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *